Dopo Lavoro
L’edificio del Dopolavoro è l’emblema in manufatto della illuminata formula di conduzione e buona relazione tra i vertici e le maestranze tutte promossa dal Direttore delle risorse umane Ing. Luigi Schiatti lungo i suoi oltre 40 anni di permanenza in azienda.
Dal 1920 sino al passaggio di consegne alle 3M rimarrà sempre al comando nel suo ruolo attraversando ogni stagione politica, due conflitti mondiali, la monarchia, il fascismo, la repubblica e la ricostruzione.
L’edificio in stile razionalista del ventennio inaugurato nel 1936 a metà circa del rettilineo “Km Ferrania” che separa la stazione ferroviaria ed il sito industriale. Accoglie una grande sala modulabile da 300 posti che in tempi brevi ed esigenze può trasformarsi in cinema, teatro e sala danzante (veglioni); una particolarità è la presenza del “golfo mistico”, la buca tra palco e platea a scomparsa orchestrali, una rarità per i piccoli teatri sul territorio.
Nei suoi anni di attività sarà il luogo principale di aggregazione dei lavoratori e delle famiglie della frazione di Ferrania; tante e variegate le rappresentazioni, dalle opere e operette degli anni 30, i cantanti e complessi di grido ed in voga negli anni 50 e 60 ma anche le rappresentazioni teatrali amatoriali e le serate cinema spesso con titoli girati proprio con le pellicole Ferrania.
Attualmente il dopolavoro, in stato di abbandono e degrado, rientra sotto tutela della sovraintendenza dei beni culturali insieme alla centrale termoelettrica, la direzione vecchia, la portineria centrale e la centrale S.I.P.E.