La Camera da Letto
In questa sala è stata ricostruita la sua camera da letto, arredata con la mobilia originale. All’epoca di Barrili, la camera era sulla facciata anteriore della Villa, stanza in cui oggi sono allestite le mostre espositive, mentre questa stanza era la residenza dei custodi della villa.
Partendo dalla parete destra, sulla quale si aprono due finestre, troviamo una vetrinetta contenente i cappelli usati da Barrili, ancora oggi perfettamente conservati: la bombetta, il cilindro, due pagliette ed un copricapo da rettore.
Proseguendo, troviamo, sistemati su una toilette, una serie di boccette di profumi, creme, tinture per capelli, pettini e spazzole. Alcuni di questi sono ancora confezionati e provenivano, per lo più, da Parigi.
Nel portaombrelli sono stati sistemati i bastoni che Anton Giulio utilizzava negli ultimi anni della vita.
Contro la parete adiacente, nella quale si apre il passaggio ad un’altra sala, è stato sistemato il guardaroba di Barrili contenente vari capi d’abbigliamento: le camicie con le sue iniziali, le giacche, i gilet, i colletti, i davantini ed altro.
A fianco del letto si trova un comò dove si possono ammirare le sue pipe, il tabacco e dei sigari: Barrili era infatti un accanito fumatore. Inoltre si può vedere il comodino con il libro e una lettera, che egli solitamente leggeva la sera prima di addormentarsi, e le sue ciabatte.
Quadro sopra al letto: è una riproduzione. Il quadro era nascosto da un drappo rosso in quanto rappresentava un nudo. Poteva essere visto solo dagli uomini.
Dall’altro lato del letto vi è un bidet, poco consueto all’epoca.
È stato inoltre ricostruito un angolo cucina, dove trova posto un tavolo apparecchiato per una persona.
Si narra che Barrili si sentì male proprio durante il pasto e che per questo le nipoti conservarono l’ultimo tovagliolo utilizzato dallo zio.
In questa stanza c’era un quadro rappresentante un angelo. Il quadro è ora visibile nella quadreria del Comune di Carcare.
Il divano rotondo era all’ingresso.
In quella che era la camera da letto originale, Barrili poteva vedere il Collegio degli Scolopi, l’attuale Liceo San Giuseppe Calasanzio, e persino la classe frequentata dal nipote, Pier Giulio Breschi, unico figlio maschio di sua sorella Enrichetta, che ebbe anche Maura, nipote che ereditò il nome della nonna, e la già citata Laura, celebre pittrice.
La famiglia Barrili era molto ricca. Pier Giulio Breschi (Pier Giulio era figlio di Enrichetta, sorella del Barrili. Enrichetta ebbe tre figli: Laura, Maura e Pier Giulio) regalò al figlio Enrico Breschi Il Messaggero di Roma. Pier Giulio Breschi ebbe 3 figlie ed un figlio.