Museo del “C’era una volta”
Il Museo
Le Stanze
Nel 2002, in un edificio scolastico di recente costruzione ma oramai dismesso (come è accaduto nella maggior parte dei borghi di montagna), i membri dell’Associazione “Riofreddo Insieme ODV” hanno posto la loro sede e costruito un Museo, specchio della loro cultura e della loro storia.
All’ingresso è presente un atrio ampio, con stampe e ritratti alle pareti, un salottino, i servizi, due stanzette di archivio e disimpegno e due ampie e luminose sale per il museo propriamente detto. Percorrendo il Museo, il visitatore rivive per frammenti (come tessere di un mosaico) la storia del borgo. Osservando gli oggetti e la loro organica disposizione, si recupera il profumo di un mondo antico, segnato da una povertà dignitosa, da un senso del lavoro creativo, della fede e della sofferenza, della gioia delle piccole cose e degli affetti segreti.
Nella prima delle due sale è realizzato l’ambiente della vita quotidiana: una camera da letto con solidi mobili, una cucina, gli arredi del lavoro casalingo, le misure del tempo. Il senso del quotidiano è scandito anche dalla presenza delle vecchie radio e di arcaici giradischi a tromba, diletto e sollievo nei momenti di tempo libero
La seconda sala è dedicata al lavoro dell’uomo e contiene gli strumenti, piccoli e grandi, dei mestieri praticati nel borgo. Le varie attività produttive si distendono sotto gli occhi del visitatore: ecco gli arnesi del boscaiolo, del falegname, del calzolaio, del sarto e della filatrice. C’è anche un rudimentale impianto elettrico, segno della prima volta in cui l’elettricità vinse le candele ed il lume a petrolio. Ma ci sono anche gli strumenti di lavoro in ferriera, in miniera, gli arnesi del contadino con una colossale trebbiatrice, quelli del carbonaio e del barbiere. In un angolo, la cantina.
La civiltà contadina è un progetto di vita, un’armoniosa anche se faticosa convivenza con il creato. Dobbiamo tenere ben presente questo concetto noi che abbiamo fatto di ciò che è superfluo una necessità, oggi non riusciamo ad esprimerci al meglio proprio perché ci hanno assicurato su tutto e siamo diventati indolenti: abbiamo paura del rischio.
Il piccolo museo di Riofreddo ci ricorda che nella civiltà contadina l’uomo vigilava, non era passivo. Accettava la sfida con la natura che, come madre e provvidenza, lo chiamava alle prove della sopravvivenza. In questo contesto i valori del contadino e montanaro erano la fede, la solidarietà, la parsimonia, il rispetto di se, degli altri e dell’ambiente.
Il silenzio teneva compagnia; le notti tenevano compagnia. Dopo il rosario, recitato in coro, si andava al gabinetto al di là dell’aia; poi tutti si coricavano avendo negli occhi le emozioni di una nevicata o di una notte stellata.
Il museo di Riofreddo ci offre l’occasione di una riflessione su ciò che siamo stati e ci dà una lezione di storia e di civiltà.
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Orario
Luglio – SettembreDomenica: 14:00 – 18:00Visite su appuntamento
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Giorni di chiusura
Ottobre – Giugno