Mercati e Pubblicità
La direzione commerciale di FILM Ferrania era a Milano, con i vari servizi marketing, studi economici, esportazione, pubblicità (mentre per il cinema il centro era Roma). La rete di vendita, affidata a grossisti e funzionari di zona, beneficiava delle politiche autarchiche: i prodotti importati costavano il 30%, in più per via dei dazi. Già all’inizio degli anni ’50 Ferrania vende le sue pellicole in 60 diversi paesi del mondo.
Con il passaggio in 3M le filiali all’estero si moltiplicano, così come la produzione e la penetrazione nei mercati. Un ciondolo d’argento, donato nel 1988 ai dipendenti, rende il senso dei volumi di vendita del colosso 3M: si celebrava quota 10 miliardi di dollari. Sul retro era inciso 50/50: metà del fatturato dalla produzione in USA, metà da tutto il resto del mondo. Il mercato era suddiviso fra USA e Canada, Europa (specie Francia, Germania, Gran Bretagna) e altri continenti (con attenzione strategica ai paesi «emergenti»). In Argentina era presente uno stabilimento (Argen); in India gli specialisti della Ferrania affiancarono quelli locali in una fabbrica rilevata da 3M. Alle diverse latitudini, dal Giappone al Sud Africa, i commerciali erano coadiuvati dagli assistenti tecnici, in perenne concorrenza – giocando su competitività dei prezzi, flessibilità delle soluzioni, bontà del prodotto – con i colossi mondiali, come Kodak, Agfa-Gaevert, Fuji, DuPont, Ilford. Nell’ambito radiologico i clienti erano i laboratori e le strutture sanitarie, mentre per le arti grafiche i grandi editori e stampatori (in Italia quotidiani nazionali, Pagine Gialle, «Topolino», etc.). L’azienda era leader mondiale nelle pellicole fotografiche per marchio privato: milioni di rullini per 165 Privat Brands – specie la grande distribuzione e le catene al dettaglio estere – che copriranno quasi l’intera produzione di negativo colore.
Se negli anni ’60 metà della produzione era indirizzata fuori Italia, trent’anni dopo si arrivò all’80%. Le pellicole realizzate fra le anse del Bormida erano destinate a lunghi viaggi.
La gamma dei prodotti realizzati a Ferrania è smisurata: un catalogo costituito da oltre 10.000 voci. In primis le pellicole, per vari comparti (fotografico, cinematografico, radiografico, arti grafiche), di ogni tipo e formato, dalle pellicole aerofotografiche al materiale fotosensibile per il CERN di Ginevra, al fine di registrare le tracce di particelle elementari. Al fianco delle pellicole le lastre e le carte, con grande attenzione alla riproduzione dei documenti (carte bromuro e cloruro). Non mancano gli accessori, come i telaietti per le diapositive, i filtri di protezione per le camere oscure, le giuntatrici per il montaggio. Nel catalogo è presente il prodotto magnetico: applicazione delle tracce sonore (il Fersonor); nastri per registratori e calcolatori (la Ricordi distribuiva i materiali per i dilettanti); prodotti magnetici per la televisione. Il settore sarà poi sviluppato nello stabilimento di San Marco Evangelista, Caserta: bobine per la registrazione audio e computer, floppy disk e – negli anni ’80 – le videocassette (VCR e VHS).
Parallelamente lo stabilimento prepara lavorati e semilavorati chimici per l’industria o per l’ambito del fotosensibile: prodotti chimici per il trattamento, rilevatori, vernici protettive, colle… E ancora: attrezzature per laboratori (nel 1964 è firmato un accordo con la Pako Corporation per equipaggiamenti professionali), bagni chimici e macchine sviluppatrici, impianti termostatici, ingranditori come il Fercop, apparecchi di controllo e misurazione. Non a caso nel 1980 nasce 3M Italia leasing, dedicata al mercato del noleggio delle attrezzature.
Ferrania/3M è stata anche luogo di servizi: consulenza, progettazione e realizzazione ingegneristica, assistenza. Prima che i diversi laboratori per lo sviluppo e la stampa si diffondessero (nel 1958, proprio per aiutare questa espansione, viene liberalizzato il trattamento Ferraniacolor) migliaia di foto e cineamatori inviavano fiduciosi a Ferrania le loro pellicole.