Musei della Val Bormida
Ospitato all’interno di Villa Rosa, villa in stile liberty dei primi del Novecento, il Museo dell’Arte Vetraria Altarese raccoglie una collezione di oggetti artistici e d’uso realizzati tra la fine del Settecento e la seconda metà del Novecento dalla Società Artistico Vetraria.
Nel giardino sono presenti due fornaci dimostrative.
E’ possibile approfondire la storia e la tradizione vetraria anche grazie a supporti multimediali.
Gli attrezzi raccontano l’ingegno umano
Singolare raccolta d’ingegneria utilitaria e delle arti contadine, composta da migliaia di attrezzi rustici provenienti in prevalenza dalla Val Bormida, esposti in oltre 400 composizioni originali, compendio di tutti gli aspetti di vita quotidiana e dei lavori prevalentemente agricoli, precedenti l’industrialismo.
Uniche le ingegnose modifiche di alcuni attrezzi, vere invenzioni utilitarie.
Nei locali della Chiesa parrocchiale di Bormida trova sede il Museo di Paramenti Sacri “Storie di arte tessile”.
L’elegante esposizione all’interno delle sue sale propone dalmatiche , pianete, piviali e stole di preziosa, rara ed antica manifattura. I ricchi tessuti e gli splendidi ricami policromi, in oro e argento, testimoniano l’importanza e l’antica ambizione della comunità bormidese.
Le vesti liturgiche esposte in apposite vetrine rappresentano solo in parte i corredi appartenenti alla Parrocchia che saranno oggetto di studio per una prossima esposizione.
Un museo di cultura industriale e territoriale, dedicato alla fabbrica di pellicole nata nel 1917 a Ferrania (Cairo Montenotte SV).
La fabbrica sensibile: lavoratori, macchine, saperi.
Prodotti e comunicazione.
La fabbrica del cinema e la fabbrica sociale.
Case, famiglie, dopolavoro.
Scritture, immagini, archivi.
Un museo “sensibile “alle storie, alle intelligenze, ai percorsi di ricerca.
All’interno di Villa Maura vi è la casa – museo dello scrittore e giornalista Anton Giulio Barrili. Vi sono custoditi cimeli, libri, riviste e un carteggio di circa 20.000 lettere scambiate con figure importanti come Giuseppe Garibaldi o Giosuè Carducci.
Dal 1967, alla morte delle eredi, la villa è di proprietà comunale e sede, dagli anni ’80, del Museo e della Biblioteca.
Il Museo Alpino nasce nel 2004 per iniziativa del Gruppo Alpini di Carcare e vanta una ricchissima collezione di oggetti militari, libri, fotografie e effetti personali di alcuni dei tanti alpini che si sono trovati a combattere duramente nel corso delle due guerre mondiali.
Benvenuti nella storia del ciclismo
qui la passione non ha confini
Photo credit: Paolo Penni Martelli
Il Museo del legno di Mallare nasce nel 2013 per raccogliere, documentare e divulgare la storia di un territorio strettamente legato ai boschi, all’impiego del castagno e alla sua gestione.
La visione diretta degli strumenti, dei plastici e delle rappresentazioni permette di immergersi attivamente nella cultura contadina del Comune, offrendo uno scorcio interessante sulla quotidianità fino al secolo scorso.
Il museo, presso la ottocentesca Villa Scarzella, è costituito da una importante raccolta di stampe, disegni, carte geografiche, manifesti e bandi che testimoniano le vicende legate alla vittoriosa Campagna Napoleonica in Italia.
Da vedere la serie di plastici dove sono state ricostruite alcune scene ispirate agli scontri sui campi di battaglia. Completano il Museo una variegata gamma di reperti, militari e civili, rinvenuti sui luoghi dei combattimenti.
Oltre al Museo è visitabile anche il Castello del Carretto e il Centro Visite del Parco Naturale Regionale del Bric Tana.
300 anni di storia dell’Alta Valbormida
Il museo raccoglie gli oggetti e gli attrezzi della vita quotidiana, utilizzati per la sopravvivenza nei piccoli centri delle varie frazioni montane.
La visita al museo testimonia ai visitatori un mondo molto lontano da quello attuale, nel quale si evidenziano l’ingegno dell’uomo e l’adattamento dello stesso all’ambiente che lo circondava, in merito a quella che era l’abituale quotidianità di un tempo.